vrijdag 29 maart 2013

La mia Regione: I borghi delle Marche

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Eleganti piazze-salotto, teatrini all’italiana, vicoli in pietra percorsi da rondini, campanili, castelli, torri e porte d’accesso, sedie ancora fuori dall’uscio in alcuni casi e gente a chiacchiera, case storiche abbracciate l’una all’altra in un disegno ad anello, incastonate sulla cima di una collina o tra boschi montani, di vedetta all’entroterra o all’orizzonte di mare. I piccoli e medi borghi sono l’anima più verace e antica delle Marche, segni identitari di una comunità che tiene ancora ai luoghi in cui abita. Quiete e occhi attenti. Tra questi ci sono alcuni tra i borghi segnalati come i più belli d’Italia e altri che son belli senza bisogno di riconoscimenti ufficiali. Arrivando a Gradara, Mondavio, Esanatoglia, il visitatore può immergersi in una atmosfera medievale piena di scorci romantici e senza eccessivi commerci, nel rispetto della bellezza del luogo e di chi vi arriva. Così come a Montefabbri, piccolo incantevole borgo protetto da una cinta del XII secolo, o a Moresco, castello del XII secolo nella Val d’Aso, o anche a Grottammare Alta, borgo magnifico che si lascia i monti del Piceno alle spalle e si proietta tutto verso il mare. In centri dell’entroterra montefeltrano come Apecchio, Borgo Pace, Cagli, Fermignano, Colbordolo, Mercatello, Montemaggiore al Metauro o Montecalvo in Foglia, il disegno urbano sembra invitare ancora a immergersi e ascoltare l’intatto paesaggio circostante, i boschi, la roccia, i fiumi. A Serrungarina l’ambiente è generoso di deliziose pere Angelica, produzione tipica. A Sassocorvaro, la Rocca ospita il museo dedicato all’“Arca dell’arte”, memore di un episodio straordinario nella storia culturale italiana, il salvataggio di 10mila capolavori durante l’ultimo conflitto mondiale. Il bello e il cattivo tempo nelle Marche, si può dire lo facciano le cipolle di Urbania, secondo un antico metodo di divinazione ancora tramandato nell’antica Casteldurante delle maioliche, nei giorni delle festività natalizie. Ironia e gioco caratterizzano questo territorio nel quale ha preso cittadinanza anche la Befana… Bizzarre storie e strampalati geniali personaggi popolano anche Corinaldo, famoso come il paese dei matti. Basta oltrepassare le splendide mura quattrocentesche che per un km custodiscono aneddoti e leggende per entrare nell’atmosfera fiabesca. Ogni piccolo borgo che si incontra lungo le strade secondarie che attraversano campi e colline, è uno scrigno di tesori minuti d’altri tempi. Una sentimento di armonia si respira arrivando a …




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